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Brema - Italia in treno-notte

Anche quest'anno per le vacanze di Natale avevamo pochi giorni, da suddividere equamente fra la famiglia di Claudio e quella di Eleonora. Memori degli ultimi viaggi in aereo, durante i quali Daphne si è mostrata via via più insofferente, abbiamo deciso di provare l'ebbrezza di un viaggio lungo 20 ore, prendendoci il lusso della lentezza e approfittando dell'esistenza dei treni notte. Daphne si diverte in cuccetta A prima vista si potrebbe pensare che siamo stati sciocchi, perdendo così tempo in un viaggio eterno. Se invece si considera che Brema è collegata malissimo con l'Italia, che negli ultimi viaggi si sono sempre verificati imprevisti che hanno ritardato il nostro arrivo a destinazione, che Eleonora terminava la sua lezione alle 14:00 del 20 dicembre e che il 28 Claudio doveva essere tassativamente a lavoro... beh, ecco che tutto prende senso e l'idea non pare poi così astrusa. Due valigie pronte, borsa-fasciatoio portatile , zaino e bo...

Recensione libro: "Bebè a costo zero"

Mentre ci stavamo facendo molte paranoie sulle spese da affrontare per l'arrivo della nostra bambina, come spiegato  qui , ci è stata consigliata la lettura del libro " Bebè a costo zero. Guida al consumo critico per accudire al meglio il nostro bambino. " di Giorgia Cozza , edito da Il Leone Verde . Copertina del libro. In questo testo, l'autrice affronta in maniera semplice e immediata tutti gli ambiti che circondano l'attesa, la nascita e la gestione del nuovo arrivato, focalizzando la propria attenzione sugli aspetti economici: con esempi concreti e testimonianze , ci mostra che una forma di maternità meno consumistica non solo è possibile, ma anche praticabile. Le testimonianze, che chiudono ogni argomento, sono lasciate alle " voci di mamme e papà ", stralci di interviste fatte a genitori che hanno scelto di vivere questo o quell'ambito di una genitorialità consapevole. Le scelte proposte vanno dal riuso di oggetti e vestiti ...

Figlio, ma quanto ci costi!

Durante la gravidanza, il pancione cresceva e al pari di altri genitori anche noi abbiamo iniziato a riflettere su come riorganizzare casa e su cosa dovessimo comprare per il nascituro. All'inizio eravamo certi di doverci trasferire in una casa più grande (la nostra è di due stanze e mezzo), poi abbiamo ragionato su come creare nuovi spazi, suddividendo in qualche modo una stanza, soppalcando o simili soluzioni fantasiose, ma i fatti successivi ci avrebbero dimostrato che ci stavamo preoccupando inutilmente. Avevamo anche iniziato a preoccuparci di tutto l'armamentario che di solito è associato ai neonati, perché è risaputo che non si può vivere senza , così siamo andati in un negozio di cose per bambini, uscendone assai confusi ma con un preventivo a cinque cifre. "Per forza la gente programma i figli con tanto anticipo" ci siamo detti "Guarda quanto costa un neonato! E quanto spazio occupano!" Ma davvero tutte quelle cose erano indispensabil...

Danza medievale... in fascia!

Il viaggio era cominciato assai prima dell'alba, dalla stazione di ferrovia locale non lontana da casa nostra: eravamo riusciti a mettere Daphne nel marsupio senza che si svegliasse eccessivamente e avevamo coperto la decina di minuti a piedi con valigia, bimba nel marsupio e ovetto... che portato a mano non è che sia la cosa più comoda del mondo. Stavamo andando a Vechta, cittadina della Bassa Sassonia dove era previsto un fine settimana di workshop medievali, con tanto di cena in costume. Noi eravamo iscritti al workshop di danze. In partenza per Vechta! “Anche questo fine settimana andremo a Vechta, ma stavolta niente macchina: un'ora di tragitto con una bambina di nove mesi che piange perché odia essere trasportata nel seggiolino sono duri a gestirsi” “Ma sul posto avrete comunque bisogno di mettere Daphne in macchina, visto che dovrete spostarvi fra palestra e museo” “Ci daranno un passaggio altri partecipanti nostri amici, basterà solo portarsi dietro...

Improvvisamente da sola

Cosa c'è di più bello che andare a trovare la famiglia e, soprattutto, la nonna che compie 80 anni? Niente! E, infatti, avevamo organizzato questo momento da settimane, prenotato l'aereo per tutti e tre, prenotata l'assistenza (per sicurezza, non si sa mai, con le coincidenze di un'ora soltanto). Tutto pronto, tutti pronti, niente può andare storto! E invece no! Martedì Claudio sta male, male veramente, e anche io ho un po' di febbre non sono al top. Dobbiamo partire giovedì pomeriggio, dopo la mia lezione all'università. Claudio non può decisamente viaggiare. Anche la mia partenza è stata indecisa fino all'ultimo momento, tant'è che la valigia è stata fatta nel pomeriggio, poco prima di partire. Usciamo di casa, prego che il pannolino lavabile che ha Daphne regga fino all'inverosimile, dati gli stretti tempi di cambio, e ci avviamo col tram verso l'aeroporto, dove inizia la nostra avventura da sole. Dopo aver risolto un ...

Cos'è il Babywearing?

Da mamma ipovedente in attesa, una delle prime domande che mi sono fatta è stato come portare il mio bambino. Passeggino? O esiste qualcosa di alternativo? Come avevamo già accennato  qui , avevamo già da tempo in background una parola, un concetto: babywearing. Secondo  Babywearing Italia , il babywearing è l'arte di portare i piccoli con fasce o supporti. Questa pratica, che unisce tradizione e modernità, è stata riscoperta di recente nel mondo occidentale, in seguito a studi che ne hanno messo in luce i benefici per mamma e bambino. Non è un'arte innata, ma si può apprendere, proprio come "si impara ad allacciarsi le scarpe", e può essere praticata fin dalle prime ore di vita del bambino (se mamma e bambino sono in condizione di farlo) e proseguire fintanto che entrambi lo desiderano. Eleonora a passeggio con Daphne in un tardo pomeriggio di settembre. Il babywearing porta numerosi vantaggi, alcuni dei quali riportati in  questa lettera  del p...

Perché "senza passeggino"?

Desideravo avere dei bambini, ma, quando ho scoperto di essere incinta, la domanda quasi immediata per me è stata: "Come lo porto in giro, io, un bambino"? Di solito mi muovevo spesso con un assetto del tipo: borsa a tracolla, bastone bianco per ciechi in una mano (assetto base), a volte violoncello sulle spalle, poi magari piove e...... ho finito le mani! Me ne mancano due per spingere una carrozzina o un passeggino! Neve ad Aachen, febbraio 2014 È sempre così, tutti i giorni mi manca almeno una mano per tenere qualcosa: ne ho infatti sempre una occupata dal bastone bianco che, anche se sono solo ipovedente, uso per segnalare agli altri che potrei essere in difficoltà lungo la strada, che magari non sono scema ma ho dei problemi di vista. A volte, lungo strade nuove, lo uso per assicurarmi che non ci siano ostacoli sul mio cammino. Ora, a questa vita quotidiana, devo aggiungere un mezzo per portare un bambino. Mezzo che mi precederà! Quindi arriverà prim...

Benvenuti nel nostro piccolo mondo

Durante la gravidanza ero, come tutte le mamme, piena di paure per questa nuova fase della mia vita: sarò in grado di occuparmi di un bambino? Quanto cambierà la mia vita? Io sono ipovedente, lontana dalla mia famiglia d'origine... come posso fare? Come tutte, ho iniziato a cercare in internet per vedere se altre mamme non vedenti o ipovedenti avevano raccontato la loro esperienza. La ricerca ha prodotto pochissimi risultati. Per questo motivo, mi sono ripromessa di iniziare a scrivere un piccolo blog, che racchiuda le mie esperienze, scelte, paure, emozioni... per condividerle con altre mamme e papà che potrebbero avere sentimenti simili, domande analoghe, voglia di sperimentare. Ci tengo a dire che le nostre sono scelte e in quanto tali hanno la stessa dignità di qualunque altra scelta.  Siamo sempre stati mossi da curiosità e voglia di sperimentare e quindi ci siamo lasciati trasportare da questa nostra indole anche nella nuova avventura del...