Desideravo avere dei bambini, ma, quando ho scoperto di essere incinta, la domanda quasi immediata per me è stata: "Come lo porto in giro, io, un bambino"?
Di solito mi muovevo spesso con un assetto del tipo: borsa a tracolla, bastone bianco per ciechi in una mano (assetto base), a volte violoncello sulle spalle, poi magari piove e...... ho finito le mani! Me ne mancano due per spingere una carrozzina o un passeggino!
Neve ad Aachen, febbraio 2014 |
È sempre così, tutti i giorni mi manca almeno una mano per tenere qualcosa: ne ho infatti sempre una occupata dal bastone bianco che, anche se sono solo ipovedente, uso per segnalare agli altri che potrei essere in difficoltà lungo la strada, che magari non sono scema ma ho dei problemi di vista. A volte, lungo strade nuove, lo uso per assicurarmi che non ci siano ostacoli sul mio cammino.
Ora, a questa vita quotidiana, devo aggiungere un mezzo per portare un bambino. Mezzo che mi precederà! Quindi arriverà prima di me ad ostacoli che non pensavo ci fossero per strada, cadrà giù dai gradini, si farà male.
Potrei aspettare in casa che qualcuno torni e uscire poi. Io? Che mi fermo in casa? NO! Fuori discussione! E comunque non ho parenti e ho pochissimi amici qui, quindi passerei davvero tutto il giorno in casa, in attesa del rientro di Claudio.
No, deve esserci un'altra soluzione...
Ed ecco che risuona nella mia memoria una parola: babywearing. Forse il babywearing può aiutarmi a risolvere questo problema! E inizio a informarmi.
(Eleonora)
È risaputo che le persone alla guida di veicoli tendano ad essere più aggresisve di quando vanno a piedi; negli ultimi anni ho notato come tale fenomeno avvenga anche coi veicoli per trasportare i bambini: pacifiche e amorevoli madri si trasformano in individui rabbiosi che strepitano, sbuffano, sgomitano e insultano per fare spazio alla propria carrozzina su un bus o in altri luoghi pubblici, incuranti di borse, piedi dei vicini o sedie a rotelle di passaggio. E se più grossa è la macchina, maggiore è l'aggressività che sembra derivarne, esattamente lo stesso meccanismo psicologico sembra instaurarsi con la carrozzina per bambini.
Sovente però, dopo che i genitori hanno scomodato mezzo autobus per parcheggiare la propria mastodontica carrozzina in un posto da essi ritenuto idoneo, il bambino trasportato non sembra per niente a proprio agio e anzi inizia egli stesso a lamentarsi disperatamente, calmandosi solo quando un genitore lo prende in braccio. Il risultato è che la famiglia col bambino si è fatta odiare da tutti, un genitore risulta impacciato da un bambino che gli occupa le mani e... c'è ancora la carrozzina di cui occuparsi.
È per questa ragione che ci siamo messi alla ricerca di una soluzione che consentisse al bambino di godere del rassicurante contatto col genitore, ma che allo stesso tempo ci lasciasse le mani libere. Se poi tale soluzione fosse stata pure fisicamente ergonomica, relativamente economica e avesse permesso al bambino sia di dormire che di stare sveglio, magari posto ad un'altezza tale da poter vedere i volti delle persone e non solo le loro gambe, allora sarebbe stato perfetto.
Fortunatamente una soluzione esiste, non è la bacchetta magica, ma semplicemente il babywearing, termine contemporaneo che riunisce tutte quelle tecniche e supporti che nelle varie epoche e culture hanno consentito ai genitori di trasportare i propri figli indosso.
È una pratica allo stesso tempo antica e moderna: antica poiché le sue origini si perdono nella notte dei tempi (mentre le carrozzine compaiono solo nel secolo XIX), moderna in quanto negli ultimi decenni sono stati condotti numerosi studi volti ad ottimizzare il benessere sia del portato che del portatore, offrendo così alle famiglie una vasta gamma di possibilità, dalle fasce ai marsupi.
In questo blog parleremo dunque di babywearing: la fascia rigida e la fascia elastica, il mai-tai, il marsupio, portare sulla schiena e sul davanti, come, quando e perché, rispettando la fisiologia e cercando soluzioni pratiche ai piccoli problemi quotidiani.
Senza carrozzina né passeggino dunque? Non solo si può fare, ma si può anche vivere assai comodi!
(Claudio)
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