Per molti di noi fare trekking è una passione che ci portiamo dietro fin da piccoli: magari ci è stata tramandata dai nostri genitori, magari ci siamo avvicinati ad essa perché siamo stati scout, oppure per innumerevoli altri motivi. Ma ora abbiamo un bambino e temiamo di dovervi rinunciare...
È possibile fare trekking con bambini piccoli?
La risposta veloce è: SÌ!
Basta solo organizzarsi bene ed essere pronti ad ogni evenienza.
Noi, ad esempio, nel 2020 abbiamo organizzato un trekking itinerante di 10 giorni con Daphne e ve ne parleremo presto!
Intanto, per aiutarvi a vivere al meglio questa avventura, ecco i nostri suggerimenti.
1. Pianificare bene il proprio percorso
Sembra un consiglio banale e scontato, ma non va sottovalutato! Volete fare un trekking di un giorno o di una settimana, dormendo ogni sera in un posto diverso? Non importa quale sia il vostro stile, importa che pianifichiate molto bene il vostro tragitto e che lo misuriate sulle gambe di tutti i partecipanti. È vero in generale, ma con una famiglia e dei bimbi piccoli lo è ancora di più!
Oggi vi preseteremo un nostro esempio, ma ognuno lo potrà calare nella sua particolare situazione. Da noi, papà super agile, snello e resistente; mamma ipovedente, abbastanza sedentaria e poco spericolata; Daphne... 2 anni e mezzo, tanta voglia di camminare ed esplorare, ma chissà quanto camminerà effettivamente? Nel nostro caso, abbiamo optato per un bel percorso itinerante tranquillo, con tappe di 10-15 km massimo.
2 Essere ben equipaggiati!
Per chi è stato scout non sarà nuova la frase "non esiste buono o cattivo tempo, ma buono o cattivo equipaggiamento". Per tutti è importante avere, soprattutto in caso di trekking di più giorni, abbigliamento caldo, abbigliamento di ricambio, qualcosa contro il sole e qualcosa per proteggersi dalla pioggia.
E se con noi c'è un bambino piccolo?
Oltre a quanto serve per noi, bisogna pensare anche ai suoi bisogni primari, quindi scegliere bene quali e quanti pannolini portare nello zaino e quali accessori potrebbero risultare fondamentali... e quali superflui.
Oltre a questo, un kit di primo soccorso, l'indispensabile per la cura personale, le cartine dei sentieri, una bussola (non si sa mai), il cellulare con carica batterie (anche qui non si può mai sapere), ma la cosa FONDAMENTALE è avere un cordino e delle mollette da bucato.
Perché? Perché bisogna sempre...
3 ...Saper improvvisare
Ci siamo ben equipaggiati (sulla carta), però magari la realtà è diversa o c'è un
imprevisto: occorre dunque saper... inventare! A noi, per esempio, è capitato di aver fatto la scelta sbagliata per quanto riguarda la pioggia: ognuno di noi era perfettamente equipaggiato per andare da solo, ma non avevamo una soluzione soddisfacente per quanto riguarda i momenti di pioggia con Daphne portata perché stanca. Ci sono state dunque di grandissimo aiuto la fantasia di Eleonora e le mollette da bucato!
4 E se il bimbo si stanca?
Avere
qualcosa con cui trasportarlo! In questo caso,
scegliete bene il supporto da portare con voi, ricordatevi che sarà con voi sia da "vuoto" che con il vostro bimbo al suo interno, che intorno a voi potrebbe essere bagnato o fangoso, che potreste aver bisogno di fare in fretta, che potrebbe essere molto importante passarsi il bambino. Diffidate dai cosiddetti "zaini da trekking" per i bambini! Meglio una fascia, un
marsupio o
simili. Perché? Ne abbiamo parlato in
un altro post!
5 Siate pronti alla voglia di libertà dei vostri bambini e accoglietela!
Sì, libertà! Libertà di andare, toccare, esplorare, raccogliere, guardare, fermarsi... I suoi ritmi non sono ritmi adulti e vanno rispettati ed accolti, ovviamente se non ci sono pericoli oppure particolari orari da rispettare.
6 Vostro figlio si sporcherà
Sì, non volevate sentirlo, ma è così e non potrete farci nulla: si sporcherà perché vorrà saltare nelle pozzanghere fangose oppure immergerci le mani fino al gomito; si sporcherà perché scivolerà; si bagnerà i piedi!
Per questo serve un ricambio asciutto a portata di mano e sono ottimi anche degli stivaletti di gomma.
7 Vostro figlio potrebbe farsi male
Anche questo potrebbe non farvi piacere, ma cadrà, scivolerà, metterà mani su ortiche perché sono tanto belle e le vuole conoscere, nonostante voi gli diciate di no. Per questo è importante avere con sé un kit di primo soccorso, dentro cui è fondamentale infilare anche tanta pazienza e un sacco pieno di coccole, da dispensare all'occorrenza!
8 Gestione della stanchezza e voglia di camminare
Abbiate cura di far camminare vostro figlio nei punti più interessanti, anche se non sono subito all'inizio della giornata e lui manifesta di voler camminare fin da subito: la strada asfaltata, per esempio, è molto più noiosa, oltre che pericolosa, e quindi sarete sempre fermi! Il sentiero, invece, fa sentire meno la fatica ed è molto più interessante, anche se c'è una lunga salita.
E quando si ferma spesso e non riparte... beh, è il momento di prenderlo su, rassicurarlo che va tutto bene, metterlo un po' sulla schiena ed andare avanti insieme, magari cantando. La stanchezza farà il resto: un pisolino e vorrà camminare ancora!
Nel caso voleste saperne di più con un esempio pratico, in
questo post potete leggere della parte più orientale del
Wanderweg der Deutsche Einheit, un percorso di trekking particolarmente adatto ai bambini, anche piccoli. 🎒🧭 🗺️
(Tutte le foto del presente post hanno come fonte Senza Passeggino)
Bell'articolo e ricco di spunti.
RispondiEliminaIo e la mia famiglia siamo appena tornati da una quattro giorni a piedi fra Lazio e Toscana, anche noi con una bambina di 2 anni e anche noi usando un marsupio.
È stata un'esperienza simpatica e divertente; quindi sì: non solo il trekking coi bambini piccoli si può fare, ma è anche molto bello.
Martina
Ciao Martina! Grazie per il commento, sono molto contenta che vi siate divertiti. E l'anno prossimo camminerà ancora di più e sarà veramente bello vederla esplorare e correre. Per curiosità, che marsupio avete voi?
EliminaAbbiamo un Kokadi.
EliminaMartina