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Trekking con i bambini: Wanderweg der Deutsche Einheit

Mamma e papà nei boschi tenendo per mano una bambina di due anni
Camminando per i boschi della Sassonia
(fonte: Senza Passeggino)

Metti un torrente che fluisce in una stretta gola, un giorno di pioggia in mezzo ai meli, i boschi della Sassonia alternati ai campi di grano e magari internet che va e viene...  ma soprattutto il viaggio, inteso come spostarsi a piedi fra luoghi lontani, attraversando tutte le regioni che si incontrano sul proprio cammino.

Con l'esplodere della pandemia di Covid19, il 2020 è stato un anno davvero strano; noi però volevamo trovare un sistema per viaggiare lo stesso, mantenendo le distanze di sicurezza, esplorando posti nuovi e magari nel verde.

La soluzione perfetta ci è arrivata guardando die Sendung mit der Maus, un bellissimo programma per bambini (e non solo) della televisione tedesca: trekking! (ma in modo che fosse adatto a tutta la famiglia)

Come mai parliamo di un sentiero tedesco in un blog in lingua italiana? Perché ci è piaciuto davvero tanto e la nostra esperienza può essere un buono spunto per le famiglie italiane che vivono qui, o per chi ama camminare e ha voglia di esplorare qualcosa oltre confine... insomma: un'idea di trekking adatto ai bambini.

Di come organizzare un trekking con bambini abbiamo già parlato in quest'altro post, così come di quale supporto scegliere per questa avventura.

L'idea

Un palo con numerosi cartelli indicatori di sentieri
Cartelli indicatori dei sentieri
(fonte: Senza Passeggino)

Il Wanderweg des Deutsche Einheit è un sentiero che si snoda attraverso tutta la Germania, partendo da Görlitz, al confine con la Polonia, e arrivando ad Aachen, al confine con Belgio e Paesi Bassi; la vecchia frontiera fra DDR e BRD viene lungamente costeggiata nella parte centrale del cammino.

Avendo solo 10 giorni di ferie e una bimba di 2 anni, ovviamente non abbiamo nemmeno minimamente pensato di percorrerlo per intero, ma abbiamo selezionato la parte più orientale, che a noi sembrava la più interessante: un paesaggio di dolci colline dove boschi e campi si alternano, cucendo un percorso fra villaggi e cittadine.

L'organizzazione

Per prima cosa abbiamo comprato un libro che descrive l'intero sentiero, con ogni tanto delle variazioni, in quanto il gruppo che lo ha scritto era composto anche da ciclisti che hanno modificato leggermente l'itinerario in base alle loro esigenze. Questo libro divide il percorso in 40 tappe, descrivendole una per una, fornendo il profilo altimetrico, alcune idee su dove poter pernottare e che servizi ci sono: è stato molto utile per iniziare a conoscere il territorio.

Abbiamo percorso la parte orientale (da Görlitz al traghetto sull'Elba, presso Königstein), suddividendola in sette giorni di cammino, per un totale di 108 km, pernottando ogni notte in un posto diverso, fra cui spiccano alcune perle, come il castello di Hohnstein.

 

Varie immagini di un castello: ingresso, cortile interno, finestra, rupe a picco
Alcune visioni del Burg Hohnstein (fonte: Senza Passeggino)

Ci siamo procurati le cartine della zona, scaricando anche la app per cellulare, in modo che anche io, da ipovedente, potessi agevolmente seguire il percorso. 

Abbiamo preparato un inventario di cosa portare dietro, limandolo ripetutamente, correggendolo, poiché tutto doveva stare in un solo zaino. Con tutto intendo tutta la roba che serviva a 3 persone, compresa una bimba di 2 anni non spannolinata: tutto in uno zaino, più uno zainetto per il cibo e... lo zainetto di Daphne, dentro cui stava veramente poco.

Ciascuno di noi aveva pertanto solo lo stretto indispensabile e abbiamo lavato più volte magliette, calzini e biancheria, in modo che bastassero.

3 magliette a testa, 2 paia di pantaloni (uno lungo e uno corto), un pile, una mantella per la pioggia, scarpe di ricambio, lo zainetto del pronto soccorso, un supporto per trasportare Daphne nei momenti di stanchezza, cartine, bussola, crema solare, un gioco per Daphne per il treno, pannolini, fazzoletti di carta e vasino portatile, l'indispensabile per l'igiene personale.

In tempi di Coronavirus, avevamo stampato l'elenco completo dei luoghi di pernottamento con indirizzi e numeri di telefono, in modo da poter tracciare eventuali contagi. Nessuno degli albergatori o ristoratori è stato interessato ai nostri spostamenti; il foglio ci è stato però comunque molto utile in quanto a sopresa la connessione internet del telefono era assente, non solo nelle zone rurali, ma anche nei paesi. Noi non eravamo pronti ad una totale assenza di internet e ci siamo arrangiati con mezzi analogici. 

La vacanza

Tre persone sul ponte sul fiume Neiße con visione di chiesa a due campanili sullo sfondo
Sul ponte al confine fra Germania e Polonia
(fonte: Senza Passeggino)
Abbiamo raggiunto Görlitz in treno, visitando brevemente la città e trascorrendo la prima notte sulla sponda polacca del fiume Neiße. 

 

Un cono vulcanico coperto di boschi che spicca in una campagna coltivata
Il cono vulcanico del Landeskrone
(fonte: Senza Passeggino)
 
 
Il giorno seguente ci siamo inoltrati in una campagna dominata dal Landeskrone, antico vulcano coperto di boschi, camminando sino a Deutsch Paulsdorf, dove abbiamo pernottato in una belissima casetta rustica.

 

Nei giorni successivi abbiamo toccato la cittadina di Lobau, per poi percorrere le suggestive faggete del Czorneboh, dove dalle creste collinari emergono bizzarre formazioni rocciose, un tempo oggetto di culto religioso da parte delle popolazioni slave.

 

Bambina con zaino in una faggeta dalle rocce affioranti
Faggete del Czorneboh
(fonte: Senza Passeggino)

Una parete di roccia stratificata che occhieggia in un bosco di latifoglie
Le pareti della Polenztal
(fonte: Senza Passeggino)
Sempre spingendoci oltre, dopo avere attraversato una giovane Sprea presso a Eulowitz, abbiamo superato l'Oberlausitz, Neustadt in Sachsen e raggiunto infine la Sächsische Schweitz, dove i corsi d'acqua hanno scavato profonde gole in mezzo a formazioni di arenaria, discendendo la Polenztal e raggiungendo infine il traghetto di Königstein, sul fiume Elba.

Non sempre il tempo è stato sereno; nei momenti di pioggia abbiamo però tirato fuori le mantelline e non ci siamo fatti scoraggiare; purtroppo non avevamo bene previsto come coprirci quando Daphne si trovava nel marsupio (un Isara Quick Half Buckle), così abbiamo dovuto improvvisare fermando la mantellina del portatore intorno a nostra figlia con delle mollette da bucato. Lei, in ogni caso, si è divertita molto.

Bambina portata da una donna che cammina in un bosco
Riposino sulle spalle di mamma
(fonte: Senza Passeggino)

Camminare mette una gran fame, così noi abbiamo consumato abbondanti colazioni mitteleuropee, pranzi leggeri e poi, a sera, un robusto assaggio delle specialità locali incontrate lungo il percorso. Qualche delusione è stata inevitabile, ma le piacevoli scoperte sono state parecchie. 

Madre e figlia di fronte ad una tavola rustica riccamente imbandita per la colazione
Una rustica e robusta colazione
(fonte: Senza Passeggino)

Se una sera siamo stati scontenti della sistemazione, nella stragrande maggioranza dei casi ci siamo trovati benissimo; la vera ciliegina è stato però il castello di Hohnstein, un vecchio castello di origini medievali che a partire dal 1949 è stato adibito ad ostello, a picco sulla Polenztal, una profonda forra dalle pareti di arenaria.


Bambina con zaino che cammina in un bosco con formazioni rocciose sullo sfondo
Daphne discende la Polenztal
(fonte: Senza Passeggino)

Percorrere la Polenztal ci ha regalato paesaggi bellissimi, anche se Daphne è stata particolarmente interessata a giocare con alcune pozzanghere lungo la via; abbiamo poi costeggiato il Lilienstein, una massiccia formazione rocciosa che domina la valle dell'Elba, discendendo infine al traghetto.


Famiglia con zaini seduta sulla sponda destra di un fiume, sull sfondo una grande formazione rocciosa
Königstein: attendendo il traghetto sull'Elba
(fonte: Senza Passeggino)


Ponte Carlo, Praga. In Primo piano famiglia con bambina portata che dorme nel marsupio
Praga: un pisolino sul Ponte Carlo
(fonte: Senza Passeggino)
Il giorno successivo, visto che si trovava a solo due ore di treno, abbiamo fatto un salto a Praga, dove Daphne ha potuto scatenarsi in un parco giochi e dove abbiamo incontrato una vecchia amica che vive lì.

Qui sotto trovate altre  foto del nostro viaggio a piedi da Görlitz a Konigstein.

Avete anche voi fatto trekking coi vostri bambini di pochi anni? Come è stata la vostra esperienza? Avete itinerari da consigliare? Parlatecene nei commenti qui sotto.

 

Coppia con zaini e bambina in marsupio nel bosco
Camminando per i boschi della Sassonia portando Daphne in marsupio...
(fonte: Senza Passeggino)
 
Bambina di due anni che corre avanti per il sentiero
...oppure permettendole di correre avanti con entusiasmo
(fonte: Senza Passeggino)
Bambina su sentiero nel bosco, a destra scorre un torrente
Daphne sul sentiero poco dopo Neustadt in Sachsen
(fonte: Senza Passeggino)

Vecchia casa con grande stufa in ceramica ed arredo rustico
La bella casa rustica di Deutsches Paulsdorf...
(fonte: Senza Passeggino)


Camera da letto in stile settecentesco, con mappamondo antico, pianoforte a coda ed un televisore sul pianoforte
...e un bizzarro televisore sul pianoforte a Neukirch-Lausitz
(fonte: Senza Passeggino)

Campagnia con colline, boschi e prati
Panorama dell'Oberlausitz
(fonte: Senza Passeggino)

Prato verde, sullo sfondo massiccia formazione rocciosa coperta di bosco
Il Lilienstein, subito prima di scendere sull'Elba
(fonte: Senza Passeggino)

Papà e figlia camminano per una strada di campagna indossando mantelline bagnate
E soprattutto, mai farsi scoraggiare da un po' di pioggia!
(fonte: Senza Passeggino)

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