Mi capita spesso di leggere in giro un grande interesse per il cosiddetto "zaino da montagna porta bambini": mamme e papà amanti delle passeggiate in mezzo alla natura che non vogliono rinunciare a questo passatempo anche dopo la nascita dei loro piccoli e vorrebbero trovare la soluzione migliore!
E' una soluzione che a molti viene in mente, magari perché ricorda loro bei momenti passati con i loro genitori quando erano piccoli, oppure perché viene spesso pubblicizzata da grandi catene di prodotti mainstream.
Ma.... è davvero la cosa migliore per bebè e genitore?
Invece di parlarne per sentito dire, abbiamo deciso di provare uno zaino da montagna porta bambini con la nostra bimba di 2 anni e in questo post vi racconto come è stata la nostra esperienza e che alternative potete avere.
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Claudio e Daphne provano lo zaino (fonte: Senza Passeggino)
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Zaino porta bambini: la nostra esperienza
Quando l'abbiamo visto, ci trovavamo in un noto negozio di articoli sportivi e, nonostante l'abbigliamento, abbiamo deciso di provarlo. Daphne era molto collaborativa.
Questo supporto è uno zaino, ha una struttura rigida in metallo, poggia al suolo e sta in piedi da solo; il bambino viene introdotto infilandolo dentro e allacciando con una cintura simile a quella del seggiolino delle auto.
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No, non stavo comoda, non l'ho tirato su facilmente e... cos'è quel pezzo di ferro sporgente? (fonte: Senza Passeggino)
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Messa dentro e allacciata Daphne, ecco
la prima difficoltà: indossarlo. Mi piego, mi siedo praticamente per terra (accovacciata o in ginocchio ero comunque più alta degli spallacci), lo infilo, lo allaccio e con fatica provo ad alzarmi, dato che mi sento molto
sbilanciare in avanti.
Il bambino risulta essere portato molto alto, con quasi tutto il corpo che sporge oltre le spalle del portatore. Faccio qualche passo, ancora a fatica, perché mi sento tirare indietro.
È fisica: da un lato il bambino, portato così alto per via dello zaino da montagna, sposta il baricentro del portatore in una posizione più alta, rendendo meno facile mantenere l'equilibrio, dall'altro ad ogni movimento il supporto "prosegue" il movimento precedente. Cosa intendo dire con questo? Intendo dire che, quando si gira a sinistra, lo zaino "tira dritto", quando ci si ferma, lo zaino continua ad andare avanti. Per pochi minuti, come ho provato io, ovviamente è un disagio affrontabile, ma, se si ha in mente di portare a lungo non si può ignorare il problema in quanto il continuo sbandare risulterà molto faticoso.
Inoltre il corpo del bambino è separato da quello del portatore perché fra i due si trova la struttura e il tessuto (sintetico) dello schienale dello zaino.
La posizione delle gambe del bimbo è "appesa" su una seduta di tessuto di zaino molto stretta e le gambe del bambino penzolano, con conseguente pressione sui genitali.
Come se non bastasse, non bisogna dimenticare che, oltre al peso del bambino, che probabilmente avrà già più di un anno e superato i 10 Kg, dobbiamo trasportare il peso della struttura dello zaino e, siccome molti genitori optano per questa soluzione per poter aggiungere altro materiale all'interno del supporto, il peso del materiale in più.
In men che non si dica, ci troviamo a portare 20Kg sulle spalle, staccati dal corpo, che spostano il nostro baricentro notevolmente più in alto e che quindi ci sbilanciano ad ogni movimento.
Forse non è la soluzione ideale, non pensate?
"Ma io voglio andare in montagna con mio figlio! Cosa posso usare?"
Zaino da trekking porta bambini: quali alternative esistono?
Nessuna paura,
una soluzione veramente efficace c'è! Ci viene in aiuto
il babywearing con le soluzioni più svariate.
Ecco un paio di cose a cui fare attenzione:
- Il bambino deve stare ben aderente al corpo del portatore e non spostare il baricentro verso l'alto;
- La schiena del bambino deve essere ben sostenuta, ma non schiacciata;
- Le gambe devono essere in posizione fisiologica, ovvero sorrette da ginocchio a ginocchio e deve permettere di avere il sederono un po' più basso delle ginocchia;
- Se sarete in più persone a portare il bambino, cercate un supporto che stia il più possibile comodo ad entrambi;
- Cercate di portare il bambino sulla schiena e non davanti!
E il resto delle cose dove le metto?
Sicuramente non sarete da soli ad affrontare la passeggiata, quindi le vostre cose saranno nello zaino che porterà uno dei vostri accompagnatori!
Noi, per esempio, per un nostro trekking itinerante abbiamo scelto l'Isara Quick, come ci siamo organizzati, ve lo diremo in un prossimo post.
Come scelgo il supporto giusto?
Ci sono molte consulenti che fanno provare i supporti insegnano ad utilizzarli al meglio e danno ottimi consigli! Contattatene una nelle vostre vicinanze! Alcune noleggiano anche supporti per tempi limitati, magari potete anche evitare di comprarlo! (
Qui un piccolo suggerimento: consulente con shop online, molto scrupolosa e competente.)
E voi, avete già provato uno zaino porta bambini? Come vi siete trovati?
Oppure avete preferito altro per fare trekking con i vostri figli?
Scrivetecelo nei commenti!
Per una mamma single che non ha nessun altro oltre se stessa questa soluzione che proponete non va bene. A questo punto meglio riadattare i percorsi per i primi anni e noleggiare un buon passeggino da trekking. In Trentino sono ormai molti i posti che offrono questo servizio. Forse è il miglior compromesso per tutti 😊
RispondiEliminaCiao!
RispondiEliminaQuesto in effetti è un caso un po' diverso: noi siamo in 2 e possiamo distribuire i pesi su due persone. Anche in caso di persona da sola, ci sentiamo comunque di sconsigliare lo zaino da trekking per gli stessi motivi scritti nel post.
I percorsi in montagna, in ogni caso, vanno pensati tenendo conto delle "gambe di tutti" e cercando di limitare all'essenziale ciò che si porta. Quindi sì, il passeggino da trekking, magari non stracarico, e utilizzato su percorsi idonei, perché no?