Passa ai contenuti principali

Perché Spoleto è un'ottima meta da visitare coi bambini (e senza passeggino)?

Per scelta e comodità non possediamo un'automobile. In aggiunta, quando veniamo in Italia, dividiamo in genere il nostro tempo fra Emilia-Romagna e Toscana; stanchi però di dedicare tutte le nostre vacanze a visitare i parenti (che adoriamo, sia chiaro!) e volendo prenderci un paio di giorni di vacanza in famiglia, cercavamo una meta:
  • che fosse "a metà strada" fra le due regioni;
  • raggiungibile con il trasporto pubblico locale;
  • che ci offrisse cultura, un bel paesaggio e, perché no, ottima cucina regionale;
  • che ci consentisse di muoverci a piedi.
Per questi motivi, la nostra scelta è ricaduta su Spoleto, in Umbria, che è una meta turistica molto interessante per famiglie con bambini piccoli e ha una stazione che si trova a circa un chilometro dalle pendici del colle su cui sorge la città, ma che è ben collegata ad essa da un autobus. Ci siamo stati nel 2018, quando nostra figlia aveva cinque mesi.

L'albergo da noi scelto si trovava appena fuori città, raggiungibile in circa 15 minuti a piedi lungo una strada con, quasi ovunque, un'ampia pista ciclabile. Abbiamo trovato questo hotel grazie ad un regalo fattoci dalla nonna: un buono Daydreams* per 3 notti in camera doppia (la bimba era gratis!). La colazione e uno dei due pasti principali erano assicurati e... hop! Bimba in spalla e si va!

Spoleto è una città molto stratificata: è stata prima insediamento umbro, quindi città romana, poi sede del Ducato di Spoleto, per passare infine sotto il dominio pontificio nel secolo XIII: la lunga storia cittadina ha lasciato una preziosa eredità di luoghi da visitare.

Il Ponte delle Torri
Volete sapere cosa vedere a Spoleto? Questo è quello che noi abbiamo scelto di vedere nei nostri due giorni di permanenza, prendendoci anche molto tempo e molta calma per godere di ogni momento.

La parte antica della città sorge sul fianco del Colle Sant'Elia ed è dominata dalla mole trecentesca della Rocca Albornoziana, oggi sede museale.


Ecco, proprio la Rocca è la prima cosa da vedere a Spoleto ma partendo dal basso il dislivello è davvero tanto e la salita può essere faticosa.

Scale mobili sotterranee
Ed ecco, sulla cartina, una piacevole sorpresa, inaspettata per noi. Notiamo, infatti che questa città ha, a modo suo, una specie di "metropolitana" costituita da tre linee di scale mobili che la percorrono da sotto in su, ciascuna delle quali ha delle "stazioni" nei punti di maggiore rilevanza turistica! Questo sistema di scale e tappeti mobili consente di vivere la città senza macchina, senza fatica... e anche senza passeggino!

Vicino al castello si trova anche il Ponte delle Torri, una massiccia opera medievale, probabilmente sovrapposta ad una precedente di epoca romana. Essendo così in alto, ci siamo presi il tempo di respirare e di goderci il bellissimo panorama a 360° sulle colline e le vallate umbre.

Numerose immagini di strade del centro
Scorci del centro

E poi via, giù, a perdersi fra le ripide stradine e vicoletti, ora ammirando una scala che fugge, ora inseguendo un suggestivo scorcio. Come già detto, il centro si gira perfettamente a piedi! Con bambini piccoli la scelta migliore è quella di un bel marsupio ergonomico o una fascia porta bebè perché potremmo quasi aggiungere che il passeggino, in questo tipo di borghi, è un grande impiccio: sampietrini, salite, discese, strade strette... abbiamo visto famiglie fare davvero tanta tanta fatica!

Duomo di Spoleto interno ed esterno
Il Duomo di Spoleto
Ed ecco il duomo, un vero gioiello dell'arte italiana: la bellissima chiesa romanica è stata costruita nel secolo XIII e ospita gli affreschi rinascimentali di Filippo Lippi "Storie della Vergine".

Avete mai visto una casa romana? No? Allora non perdete l'occasione: ce n'è una proprio sotto al Municipio. In quell'occasione abbiamo avuto anche modo di visitare una curiosa istallazione artistica di TTOOZOI, che prevedeva l'originale tecnica della proliferazione naturale di muffe su juta, anche se non siamo sicuri di aver compreso fino in fondo il suo significato.

Abbiamo inoltre visitato il Museo del Costume e del Tessuto Antico, che ospita sia abiti storici che una grande quantità di oggetti d'uso quotidiano dei secoli passati.

Segnaliamo inoltre la piccola chiesa dei Santi Giovanni e Paolo, a cui ci siamo affacciati per caso e i cui affreschi, sebbene rovinati dal tempo, risultano comunque affascinanti e di grande valore artistico.

Attenzione però! Alcuni di questi luoghi hanno orari di apertura molto ristretti: un paio d'ore al giorno, a volte solo alcuni giorni alla settimana. 

E poi siamo in Umbria: come non citare l'ottima gastronomia locale? Fra salumi, formaggi e pasta fatta in casa, tutto risultava delizioso!

Notevole anche una gelateria sulla Piazza del Mercato, dove pure Daphne ha potuto assaggiare un po' di buon gelato alla frutta che ha rinfrescato i nostri pomeriggi.

Gastronomia spoletina
Insomma, una bella vacanza in famiglia, riuscita grazie al babywearing, che ci mostra quanto sia divertente e semplice fare turismo sostenibile con bimbi piccoli.

Babywearing a Spoleto
Babywearing è... tenersi tutti per mano!
Dove andremo la prossima volta? Dateci delle idee! Quali sono le mete che vi sono piaciute e che avete visitato insieme ai vostri bambini?



*Il link al sito Daydreams è un link sponsorizzato: acquistando un loro prodotto vi godrete una splendida vacanza e... contribuirete alla gestione di questo blog 😉. Grazie per il vostro contributo!

Commenti

Post popolari in questo blog

Svezzamento: olio d'oliva e olio di colza

Quante credenze più o meno popolari troviamo nello svezzamento ? La cosa interessante è osservare come queste certezze cambino negli approcci delle diverse culture . Un paio di esempi sono: la composizione degli omogeneizzati che si trovano sugli scaffali, 50 sfumature di carni e pesci diversi, ingredienti singoli per l'Italia, piatti "pronti" contenenti proteine, carboidrati e verdure per la Germania; l'uso del parmigiano nello svezzamento italiano, totalmente assente in quello tedesco e così via. Sembrerà strano, ma una delle domande che molti genitori, specialmente i genitori expat, si fanno è: quale olio usare per lo svezzamento ? Una cosa che abbiamo notato è che la risposta a tale domanda è diversa in Italia , dove tutti ritengono l’olio d’oliva quello più adatto, ed in Germania, dove invece il prediletto è l’olio di colza. Le argomentazioni usate sono uguali e opposte: in Germania viene detto che l’olio di colza è sano, ricco di sostanze utili, l

Recensione marsupio Isara The ONE

Spesso cerchiamo un marsupio ergonomico da usare  per tutto il percorso, o quantomeno il più a lungo possibile. Questo è ciò che promette ISARA con il suo marsupio The ONE : un marsupio che dovrebbe adattarsi al maggior numero possibile di portati e portatori. Ovviamente essendo un supporto strutturato è sempre meglio provarlo dal vivo prima di comprarlo , dato che persone diverse hanno fisici differenti e i marsupi sono come le scarpe: non devono fare male! Detto questo, ecco una recensione del marsupio ISARA The ONE . Il pacco è arrivato avvolto semplicemente da una carta bianca, molto bello. Peccato che la carta fosse interamente ricoperta di scotch, cosa che mi ha purtroppo obbligata a buttare tutto nell'indifferenziata. Al contrario, la scatola è in cartone grezzo, con una fascetta che indica di che prodotto si tratta. Mi è piaciuta molto come idea, perché rispecchia il mio approccio al riciclo e alla vita sostenibile. Al suo interno, il marsupio ben ripi

Recensione libro "Io mi svezzo da solo"

Oggi vi presentiamo un'altra interessante lettura che ci ha accompagnati come genitori in questo cammino.  Abbiamo già parlato di svezzamento altre volte, proponendo anche un'intervista ad una nutrizionista ; oggi ci occupiamo del libro "Io mi svezzo da solo" del pediatra Lucio Piermarini , che ha stuzzicato la nostra curiosità e allargato la nostra visione dello svezzamento. In questo libro si introduce il concetto di autosvezzamento : un percorso fondato sull'ascoltare i segnali che il bambino ci manda, ma che presuppone anche buone abitudini alimentari da parte della famiglia. Copertina del libro "Io mi svezzo da solo" di Lucio Piermarini. (Fonte Amazon) L'autore inizia il libro con una domanda chiave: se nutrirsi è una necessità primaria, come è possibile che lo svezzamento venga descritto da molti medici come un processo così difficile? Se siamo fatti talmente male da non essere in grado di provvedere alle nostre necessità vitali, come mai non