Come abbiamo già accennato in questo post e in altri, il babywearing è una pratica dai molteplici aspetti positivi, sia per il bambino che per il genitore.
Oggi vorremmo occuparci ancora una volta di questo argomento e affrontarlo con un'altra figura professionale, che può esserci utile non solo nei primi mesi di vita del nostro bimbo: la psicomotricista funzionale®.
Vi presentiamo, quindi, Benedetta Benini: psicomotricista funzionale® in formazione ed esperta di processi di apprendimento. Sarà lei che ci guiderà alla scoperta di questa figura professionale, dei benefici che può portare a noi e ai nostri bimbi e perché, dal suo punto di vista, dovremmo praticare il babywearing.
(Fonte: pixabay.com) |
Che cos’è la psicomotricità funzionale®?
"Secondo il professor Jean Le Boulch, padre e fondatore di questa disciplina, la "psicomotricità funzionale®"è una metodologia che tiene in considerazione gli sforzi d’aggiustamento motorio del soggetto nelle diverse situazioni in cui si trova. Consiste in un insieme di esperienze che danno al concetto di sviluppo una connotazione funzionale, ovvero comprendono attività agite per mezzo del movimento, aspetti relazionali ed evoluzione psico-affettiva personale. Per definizione, l’educazione psicomotoria funzionale®si applica a soggetti di tutte le età, perché lo sviluppo prosegue lungo tutto l’arco di vita dell’uomo e il suo obiettivo è raggiungere un livello superiore di benessere e consapevolezza delle proprie potenzialità."
Nel concreto, cosa fa lo psicomotricista funzionale®?
"La sostanziale differenza con l’approccio clinico riguarda proprio l’intervento, che parte non dalla correzione di un deficit ma dalla scoperta e dall’esplorazione delle potenzialità. Lo psicomotricista funzionale®è “ambiente”, ovvero offre una varietà di stimoli e situazioni esperienziali che consentono al soggetto di trovare nuove strade per affrontare la sua quotidianità. Come professionista, lo psicomotricista funzionale®lavora in studio con singoli, piccoli e grandi gruppi, nelle scuole, nelle case di riposo o nelle strutture protette."
In sostanza, a cosa serve tutto questo? Quali benefici apporta?
"Ci troviamo immersi in una società giudicante, che celebra e denigra allo stesso tempo il corpo asservendolo alla mente. Spesso, poi, non si tiene in considerazione che siamo corpi e menti inseriti in un ambiente di riferimento ben preciso. Il paradosso è che talvolta ci si dimentica che il nostro essere individui è dato dalla sinergia di un corpo dal funzionamento complesso e di una mente caratterizzata da processi altrettanto intricati ed affascinanti. È questa unione, insieme agli stimoli provenienti dal mondo esterno, che rende ogni persona unica e diversa da tutte le altre, con le proprie potenzialità e i propri pregi. Per questo motivo lo psicomotricista funzionale non applica protocolli e non si pone obiettivi standardizzati, ma considera ogni individuo nella sua unicità. Ognuno ha diritto a sfruttare al meglio le proprie potenzialità e a sentirsi bene con la propria mente e il proprio corpo nella relazione con gli altri e con l’ambiente che lo circonda."
In che modo il babywearing si presta a una lettura psicomotoria?
"Secondo il professor Le Boulch, la fascia d’età da 0 a 3 anni è una delle più delicate in termini di sviluppo delle funzioni di aggiustamento. Più stimoli il bambino riceverà dall’ambiente esterno, più sarà in grado di fare esperienza di situazioni che gli consentono di trovare aggiustamenti sempre nuovi e diversi. L’aggiustamento è un processo inizialmente fisico, che solo col tempo diventa cognitivo. Per questo si insiste sull’importanza di offrire stimolazioni abbondanti a livello sensoriale e fisico in questa fascia d’età.
La pratica del babywearing è in linea con la metodologia, poiché lo stretto contatto tra genitore e figlio fin dai primissimi tempi crea una connessione favorevole all’esperienza di suoni, odori, movimenti e sensazioni che vanno a comporre un tessuto di stimoli utile alla nascita di nuovi aggiustamenti. Inoltre, il babywearing stimola la funzione energetico-affettiva del bambino, che si “nutre” di fatto dei nuovi aggiustamenti incontrati e di ulteriori stimoli di natura relazionale ed affettiva. La funzione energetico-affettiva è anche il “motore” che attiva lo stato di veglia del bambino, da intendersi come condizione ottimale di attivazione fisiologica e attentiva. In termini psicomotorio-funzionali, quindi, il babywearing offre un insieme di stimolazioni ricche e complesse che vanno a beneficio dello sviluppo psichico e fisico del bambino.
Per concludere, genitori, non abbiate timore di “indossare” i vostri bambini: li state semplicemente e naturalmente aiutando a crescere."
In foto: Benedetta Benini (Fonte: Benedetta Benini) |
Forse per alcuni di voi questa figura professionale era fino ad ora sconosciuta o quasi e sicuramente Benedetta vi ha fatto venire in mente tante domande... Scrivetecele! Le faremo direttamente a lei!
Se, invece, volete contattare Benedetta? Eccovi la sua profilo Facebook e la sua pagina LinkedIn.
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