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Come iniziare lo svezzamento? Parliamone con la nutrizionista!

Negli ultimi post ci siamo occupati di svezzamento e di autosvezzamento, facendo un breve confronto fra i due, mettendo in luce i dubbi di una mamma ipovedente alle prese con lo svezzamento e analizzando una delle differenze che più ci ha colpiti fra lo svezzamento "tradizionale" condotto in Italia o in Germania.

Oggi daremo voce a Laura Chelli, medico chirurgo e nutrizionista, a cui abbiamo rivolto alcune delle domande che ci sono venute navigando in internet o nei vari gruppi Facebook che si occupano di come introdurre i cibi solidi nell'alimentazione dei bambini.

Ci siamo imbattuti in un paio di suoi video su TikTok e quello che mi ha colpita è stato il suo approccio sereno e rilassato con il cibo, che si ripercuote anche in quello che racconta sullo svezzamento e in ciò che dice di se stessa sui social: "La mia missione è portare sulle tavole delle famiglie serenità e un buon rapporto con il cibo!"

Daphne assaggia
per la prima volta
una specialità di Brema.
(Fonte immagine: senzapasseggino)
Quando iniziare lo svezzamento? C’è un’età precisa o ci sono dei segni da osservare?
"L’organizzazione mondiale della sanità raccomanda un alllattamento esclusivo fino ai 6 mesi, dopo questa età sarà possibile proporre alimenti diversi dal latte. 
Non tutti i bimbi, però, possono essere pronti a quest’età, ognuno ha i suoi tempi, senza contare che ci sono bambini nati prima del tempo previsto e che quindi sono leggermente in ritardo nello sviluppo rispetto ai nati a termine.
Quindi, più che all’età anagrafica, conviene affidarsi a 3 segnali che ci fanno capire se il bambino è pronto per iniziare lo svezzamento:
  • Mantiene la posizione seduta in autonomia: schiena dritta, capo ben sostenuto; anche senza l’aiuto di uno schienale riesce a stare seduto per qualche decina di secondi
  • Perdita del riflesso di estrusione della lingua. Stimolando la regione periorale il bambino non porta più la lingua fuori dalla bocca. Questo riflesso è utilissimo appena nati per avere un corretto attacco al seno, ma nello svezzamento rende difficoltosa la deglutizione. Viene perso attorno ai sei mesi
  • Mostra interesse verso il cibo. Questo fattore da solo non è sufficiente, ma è la conditio sine qua non per iniziare uno svezzamento sereno, senza forzare il bambino. Se non vorrà aprire la bocca ed assaggiare, non possiamo usare la forza o gli inganni per farglielo fare."
Durante lo svezzamento si può continuare ad allattare?
"Si DEVE continuare ad allattare.
Sempre secondo l’OMS il latte rimane l’alimento principale fino all’anno mentre gli alimenti fungeranno da integrazione.
Pertanto è assolutamente consigliato continuare l’allattamento con latte materno o, nel caso non sia possibile, con latte artificiale.
In particolare per chi fa allattamento al seno si potrà continuare con poppate a richiesta. Sarà il bambino che, piano piano, si affezionerà di più al cibo diradando i momenti in cui chiede il seno."

Esiste un ordine migliore per inserire gli alimenti?
"No, possiamo iniziare con qualunque pasto e con qualunque alimento, non necessariamente con la frutta a merenda come si faceva con i vecchi schemi.
Anzi, c’è la teoria che il bambino possa abituarsi al gusto dolce della frutta con il conseguente rischio del rifiuto di gusti più neutri.
Una volta pronti per iniziare lo svezzamento potremo proporre un po’ di tutto, senza rispettare rigidi schemi di inserimento temporale. Numerosi studi hanno dimostrato che i “cronoinserimenti”, ovvero l’inserimento di specifici alimenti ad una determinata età del bambino, non solo non proteggono dal rischio allergia, ma possono addirittura predisporre ad intolleranze alimentare, senza contare che limita inutilmente la dieta del bambino e aumenta lo stress della famiglia per i pasti."

Ci sono alimenti sconsigliati?
"Fino all’anno è importante evitare il miele, per il rischio botulismo, e il latte vaccino. In piccole quantità nelle preparazioni oppure formaggi e yogurt possono essere utilizzati.
Cozze e vongole, visto che sono molto inquinati, vanno evitati fino ai 2 anni e, successivamente, consumati con parsimonia. 
I funghi per alcuni vanno evitati fino ai 2 anni, mentre per altri il loro consumo non deve partire prima che il fegato abbia raggiunto la sua completa maturazione (12 anni circa)."

Cocomero!!!
Se ruba dal piatto?
"Lasciamolo fare, soprattutto se la famiglia mangia in maniera sana e bilanciata non c’è nulla che possa nuocere. Condividere il pasto, invece, è un momento altamente educativo ed alcune famiglie decidono direttamente di non fare pasti differenti per i più piccoli."

La carne è necessaria per l’assunzione di ferro?
"La carne è un’importante fonte di ferro, ma non è l’unica.
Anche i legumi ne possiedono un’ottima quantità e anche alcune verdure non scherzano, ma a differenza di quello di origine animale, non è legato al gruppo EME, una proteina che ne aumenta l’assorbimento. Per aiutare il nostro intestino ad assorbire maggior ferro di origine vegetale possiamo condire i piatti con succo di limone o abbinare verdure crude o frutta ricche di vitamina C (arancio, fragole, kiwi, pomodoro, peperoni...)."

E i latticini per il calcio?
"Anche in questo caso il latte e i latticini non sono l’unica fonte di calcio. Lo ritroviamo in buone quantità, e in una forma maggiormente biodisponibile, nei semi e nella frutta secca (in particolare semi di sesamo e mandorle), cereali, verdure come le crocifere (broccoli, cavoli...). 
Non dimentichiamoci anche dell’acqua. Ci sono acque particolarmente ricche di calcio. Avete presente quei fastidiosi residui di calcare presenti sui bicchieri appena lavati? Altro non è che calcio."

È possibile seguire uno svezzamento vegetariano o vegano?
"Assolutamente sì in entrambi i casi. È però importante farsi seguire da un nutrizionista esperto in questo genere di alimentazione."

Ho paura che si soffochi, come fare?
"I corsi di disostruzione sono fondamentali! Il rischio che qualcosa vada “di traverso” c’è, ma non è un rischio solo limitato al cibo: giochi, monete, bottoni... il pericolo è dietro l’angolo.
Preparando i cibi in maniera adeguata, seguendo le linee guida per i tagli sicuri e essendo pronti ad intervenire nel caso qualcosa non andasse per il verso giusto, si può stare relativamente tranquilli."

La Dott.ssa Laura Chelli
(fonte immagine: Laura Chelli)
Quali sono le domande a cui non siete ancora riusciti a dare risposta su questo tema? Oppure quelle cose che non avete mai osato chiedere? Scrivetecele nei commenti e le gireremo a Laura! E magari, chissà, in futuro ci sarà una diretta Facebook o Instagram sui nostri account per poter approfondire meglio un tema che ci sta così a cuore!

Volete contattare Laura? La trovate su Facebook, Instagram e TikTok. Ha anche un proprio sito web!

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