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Il box serve davvero?

Daphne è sempre stata una bambina molto mobile: a tre mesi scarsi si è girata sulla pancia e da lì non l'ha più fermata nessuno, visto che si è messa subito a strisciare, con fatica ma sempre di più e sempre più agilmente.

Di colpo, la bellissima coperta fatta a mano su cui la mettevamo per terra non è più bastata perché lei in poco tempo ne usciva, spingendosi verso nuovi orizzonti da esplorare.

Con l'aumento della sua indipendenza, sono però aumentate anche le paure e le sfide per me, mamma ipovedente.

Un esempio concreto? La lavatrice si trova in cantina e, all'inizio, quando non mi portavo giù Daphne in fascia, provavo a lasciarla stesa su una coperta, tenendo la porta aperta per controllare che andasse tutto bene. Improvvisamente mi sono trovata a pormi la domanda: e se striscia fino alla porta ed  esce?

Non volevo comprare un box perché non volevo costringerla a restare chiusa in un angolo mentre tutto il divertimento avveniva all'esterno, però, allo stesso tempo, ero preoccupata.

Il nostro box BabyVivo da chiuso.
Per questo abbiamo comprato un box in plastica, molto grande, con la possibilità di essere ingrandito ulteriormente: si tratta di un recinto componibile, composto di vari pezzi che vanno a creare una struttura adattabile come forma e come dimensioni, con tanto di cancello. Lo abbiamo scelto con cura, in modo che nostra figlia potesse vedere il più possibile all'esterno, per non tagliarla fuori da quanto accadeva intorno a lei. Lo abbiamo montato e ci abbiamo messo dentro tutti i suoi giochi.

Lei, però, lo ha odiato sin dal primo momento!

Appena ce la mettevo, iniziava a piangere e si tranquillizzava soltanto quando uno di noi stava con lei all'interno del recinto.

"Molto bene" ho pensato, "Aspettiamo qualche mese ed andrà meglio; sicuramente si abituerà e per il momento continuerò a portarla in giro con me ovunque" Ovviamente non è stato così e non è tutt'ora così; mi arrendo: Daphne non amerà mai essere rinchiusa!

Il recinto BabyVivo una volta aperto.

Abbiamo trovato, però, un uso alternativo della staccionata di plastica: la bambina non vuole stare dentro uno spazio confinato, pertanto abbiamo deciso che può andare dove desidera, MA usiamo i pezzi del box per delimitare aree in cui non è autorizzata ad andare in quanto pericolose oppure perché piene di oggetti facilmente rovesciabili.

Questa esperienza ci ha insegnato ancora una volta non si deve per forza comprare ciò che si suppone possa servire per il proprio bambino, ma che è molto meglio prima conoscerlo e osservarlo, capendo gradatamente quale sia il suo carattere e non costringendolo a fare cose che non ha alcuna intenzione di fare.

A voi il box è stato utile? Forse no... o forse sì, in fondo la nostra è stata solo una delle mille esperienze possibili; raccontateci la vostra.

Nel caso voleste comprare il box e vi piacesse avere qualcosa di simile al nostro, eccovi il link per acquistarlo.

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